Maiori è un comune della provincia di Salerno situato lungo la Costiera Amalfitana: uno dei litorali più belli del nostro paese, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
Maiori è caratterizzata da spiagge e calette, natura e tradizioni locali.
La città possiede la spiaggia più lunga dell'intera Costa (quasi 1 km di piano), caratterizzata da una sabbia scura di origine vulcanica e una spiaggia minore (circa 200 m), nella frazione di Erchie, oltre a varie cale minori come la Spiaggia di Glauco, Capo d’Orso, Cala Bellavia o la Grotta di Pandora.
Maiori è una tappa d'obbligo per un viaggio all'insegna dello splendore della Costiera, degli ottimi prodotti tipici e dalle sue viuzze e le sue spiagge incantevoli da visitare e vivere assolutamente.
Durante il peiodo estivo è possibile trovare mostre d'arte, manifestazioni sportive e feste molto particolari.
Maiori è famosa anche per il Carnevale che si tiene nel periodo primaverile (in corrispondenza del Martedì Grasso) che anima il lungomare della città, con maschere, giocolieri e artisti di strada culminando in una sfilata di carri allegorici.
Storia
Secondo alcune ipotesi la città ha origini greche, secondo altre sarebbe invece stata istituita dagli etruschi; c’è infine chi pensa ai romani o addirittura ai longobardi. Certo è che il suo nome originario era Rheginna Maior e sarebbe nato per distinguere la cittadina dalla vicina Rheginna Minor (l'attuale Minori). Dagli insediamenti creatisi lungo la costa dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, gli studiosi hanno stabilito che, attorno all'830, i centri abitati vennero riuniti in una "Confederazione degli Stati Amalfitani".
Cosa vedere a Maiori
I monumenti di maggiore interesse di Maiori sono sicuramente le sue architetture religiose:
Collegiata di Santa Maria a Mare
Realizzata durante il XIII secolo sulla base di una chiesa preesistente, sorge su un'altura che affaccia su tutto il comune; l'edificio è suddiviso in tre navate e contiene una cripta che conserva le spoglie di San Clemente.
Complesso Abbaziale di Santa Maria dell'Olearia
Si tratta di una struttura interamente ricavata nella roccia e poi ampliata fino a diventare un monastero: è composta da tre cappelle sovrapposte e presenta una cripta che ospita gli affreschi meglio conservati del complesso. Un progetto risalente al 973 d.C. e voluto dai monaci benedettini, annesso ad un frantoio.
Palazzo Mezzacapo
Attuale sede degli uffici del comune, nel cuore del centro storico di Maiori, scelto da Roberto Rossellini per girare alcuni dei sui film più importanti come Paisà, La macchina ammazzacattivi e Il Miracolo". Il palazzo ha recentemente attirato l'attenzione degli esperti d'arte perché potrebbe contenere un affresco di Ludwig Richter.
Sentiero dei limoni
Da Maiori parte il caratteristico Sentiero dei Limoni, un cammino che arriva fino a Minori. Si percorre a piedi in entrambe le direzioni perché i comuni distano solamente all'incirca un chilometro e costituisce una delle strade un tempo più trafficate dell'intera Costiera per questo offre l'esperienza di vivere un tempo antico e sospeso. Il villaggio di Torre che si incontra lungo il Sentiero dei Limoni è incastonato in uno dei luoghi più affascinanti della Costiera Amalfitana.
Cosa mangiare a Maiori
Non si può non partire citando il limoncello e le alici (o più in generale le conserve di pesce) come elementi distintivi della zona. Il limone, il cui vicino amalfitano ha ricevuto la certificazione di Origine Geografica Protetta, è un elemento fondamentale anche nella cucina della stessa Maiori. Ad esempio, è l’ingrediente cardine del suo celebre sfusato amalfitano (o "limone all'insalata").
Tra gli altri piatti storicamente legati alla zona vale la pena citare gli insaccati (spesso accostati alle fave fresche), ovviamente i primi e i secondi a base di pesce e/o frutti di mare; ma anche le celebri mulegnane c'a' ciucculata (le melanzane con la cioccolata) che rappresentano un vero e proprio marchio di fabbrica maiorese. Tutti questi piatti sono perfetti per essere accostati ad un Bianco Costa d'Amalfi, ad un Tramonti, un Ravello, un Furore, ma anche un Rosati o un qualunque vino rosso secco e corposo.